Il mare davanti a Lampedusa da alcuni giorni è tornato a riempirsi di barche di migranti, dalla Libia o dalla Tunisia. Nell’hotspot dell’isola si è arrivati ad ospitare anche 1350 persone anche se poi una parte, completati i controlli anti-Covid 19, sono stati trasferiti su due delle navi quarantena che il governo ha messo in mare già dalla scorsa estate. Altre decine di partenze di disperati sono segnalate dalla Libia ma in questi casi i migranti sono stati riportati indietro dalla Guardia costiera libica e da quella tunisina. Ieri si è pure sfiorata la tragedia quando un gommone sul quale c’era un centinaio di persone, tra loro anche donne e bambini, ha urtato uno scoglio nel tentativo di avvicinarsi a Cala Pisana, a Lampedusa. Un tubolare si è squarciato e l’imbarcazine ha rischiato di affondare rapidamente. L’incidente è stato notato dai militari della Guardia di finanza che hanno fatto subito intervenire una motovedetta anche se per la maggior parte il soccorso è avvenuto da terra, con finanzieri e soccorritori che si sono sporti dalla banchina per tirare fuori dall’acqua i naufraghi. «Durante il salvataggio - ha poi fatto sapere la Guardia di finanza - uno dei militari è caduto sbattendo su una bitta metallica e un collega ha evitato che cadesse in mare. Entrambi i militari infortunati sono stati medicati in ospedale».

Nella notte, poi, altre 114 persone sono arrivate con tre diverse imbarcazioni. Tutti sono stati portati nell’hotspot di contrada Imbriacola per i controlli mentre stamattina un gruppo di 77 ha lasciato la struttura per essere imbarcato sulla Gnv Allegra, una delle navi quarantena dove entro oggi si calcola potranno salire 500 persone.

Tra ieri e lunedì a Lampedusa, e in parte anche a Linosa, erano arrivate 27 imbarcazioni, «complice» il tempo buono e il mare calmo. Non solo barchini con poche persone a bordo ma anche barche e gommoni più grandi con decine di migranti, che hanno rapidamente saturato le strutture di accoglienza dell’isola.

Dall’altro lato del Mediterraneo centrale, la Guardia costiera libica ha riportato indietro circa 575 migranti nell’ultima settimana, come reso noto dall’Oim, l’organizzazione delle Nazioni unite per i migranti; altri 31, sempre provenienti dalla Libia, li ha recuperati ieri la Guardia costiera tunisina e li ha trasferiti a Zarzis.
Anche Alarm Phone, il «centralino dei migranti», segnala la presenza di barche nel Mediterraneo centrale, solo ieri 5 con 360 persone a bordo.

Partenze vengono segnalate anche dall’Algeria, per la rotta del Mediterraneo occidentale che porta verso la Sardegna: da domenica a ieri ne sono arrivati 135, ora nel centro di accoglienza di Monastir. Anche la rotta del Mediterraneo orientale è attiva: nella notte scorsa un veliero con 39 persone, iracheni e iraniani ma anche due russi (forse gli scafisti) è arrivato a Marzamemi, nei pressi di Porto Paolo, parte sud orientale della provincia di Siracusa. Migranti soccorsi e ora la prefettura di Siracusa sta cercando la struttura in cui ospitarli.      

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