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Inchiesta autostrade: cantieri infiniti

A distanza di due anni ci siamo rimessi al volante per verificare lo stato di salute della rete autostradale italiana. Rispetto al 2021 la situazione è peggiorata. Ecco perché Altroconsumo ha lanciato una class action per ottenere giustizia e un risarcimento per gli automobilisti danneggiati. Guarda la videoinchiesta e partecipa alla class action.

29 maggio 2023
inchiesta autostrade

Un cantiere ogni 12 km. Nel 2021 la media era di un cantiere ogni 18 km. A due anni di distanza (maggio 2021 - aprile 2023) lo stato di salute della rete autostradale italiana non è affatto migliorato, anzi. Se nel 2021 su un totale di circa 1500 km percorsi avevamo incontrato 80 cantieri, ad aprile di quest’anno il numero è salito a 117. Più che un viaggio su strade ad alta percorrenza, un percorso ad ostacoli fatto di cambi di carreggiata e riduzione di corsie. A preoccupare di più è lo stato della corsia di emergenza. Durate il tragitto abbiamo incontrato lunghi tratti in cui questa era chiusa a causa di lavori: per un totale di 120 km di corsia di emergenza inaccessibile. Abbiamo poi incontrato zone in cui neanche c’era e altre in cui le piazzole per la sosta erano inagibili. Una situazione drammatica se si pensa che, ogni volta che questa corsia manca, aumentano le probabilità di trovarsi davanti a un veicolo fermo in carreggiata e in caso di code i mezzi di soccorso non possono raggiungere chi ha bisogno.

Una corsa ad ostacoli

Siamo partiti da Milano il 3 aprile, alcuni giorni prima delle vacanze di Pasqua. Il nostro obiettivo era quello di monitorare la situazione dei cantieri autostradali in Italia per metterla a confronto con quella rilevata due anni prima (maggio 2021) durante il nostro primo viaggio. L’itinerario seguito è stato quindi identico a quello precedente e ha toccato 9 diverse autostrade per un totale di circa 1500 km.

Dopo aver percorso un breve tratto di tangenziale est per uscire da Milano, ci siamo immessi in autostrada sulla A1 in direzione di Bologna. Proseguendo verso sud abbiamo percorso la A14 nel tratto tra Bologna e Pescara. Per raggiungere la città abruzzese ci sono volute circa 7 ore: abbiamo quindi deciso di fermarci a dormire per la notte. La mattina seguente siamo partiti da Pescara in direzione di Roma attraversando la A24 e la A25. Abbiamo proseguito verso nord, per Firenze, passando di nuovo per la A1 per poi incontrare la A11 e la A12 fino a La Spezia, dove ci siamo fermati la seconda notte, dopo più di 8 ore di viaggio. L’ultima tratta autostradale percorsa è stata la A7 Genova-Milano. Il 9 aprile abbiamo fatto ritorno nel capoluogo lombardo.

Il viaggio è stato tutt’altro che semplice. Lungo il percorso abbiamo incontrato 117 cantieri: una gincana fatta di continue interruzioni di corsie (da tre si passa a due o da due si passa a una), rallentamenti frequenti che diventano code di traffico intenso in periodi di ponti e vacanze, pericolosi passaggi nella carreggiata opposta che obbligano ad andare contro il senso di marcia, presenza di operai sulla strada. Per non parlare dello stato delle corsie di emergenza: ben 106 tratti tra quelli incontrati durante il nostro viaggio erano inagibili a causa di cantieri. Per 120 km è quindi impossibile fermarsi, senza intralciare il traffico, in caso di necessità. Una situazione generale decisamente peggiore rispetto al 2021, quando i cantieri incontrati lungo lo stesso itinerario di viaggio erano “solo” 80. In alcuni casi gli stessi tratti di autostrada sono risultati essere interessati da diversi cantieri per un arco temporale complessivamente maggiore di un anno.

Le tratte peggiori

In 3 giorni abbiamo percorso 1460 km di autostrada. Di questi 134 km erano interessati da cantieri: in pratica quasi il 10% del percorso effettuato. Sulla tratta della A1 Milano-Bologna abbiamo viaggiato per circa 10 km senza corsia di emergenza incontrando 13 cantieri su un totale di 180 km. La A14 Bologna-Pescara è sicuramente una delle tratte peggiori incontrate nel nostro viaggio. L’abbiamo percorsa per quasi 360 km contando 30 cantieri (in media uno ogni 12 km) per un totale di circa 34 km interessati da lavori stradali. Da Bologna a Pescara abbiamo trovato la corsia di emergenza chiusa per quasi 28 km. La situazione peggiore è quella nel tratto che collega le Marche e l’Abruzzo: su 150 km di autostrada quasi 17 si percorrono su un’unica corsia. Ed è facile intuire quali possono essere i disagi nei giorni di traffico intenso (come quelli estivi) oppure in caso di incidenti.

La A24 e la A25 ci sono servite per arrivare da Pescara a Roma. In 200 km percorsi abbiamo contato dieci cantieri viaggiando per quasi 7 km su una sola corsia e per 6,5 km senza corsia di emergenza. Ci siamo poi immessi nuovamente sulla A1 percorrendola in direzione opposta rispetto al giorno precedente, stavolta per circa 280 km tra Roma e Firenze. Qui i cantieri erano 26 distribuiti in 24 km durante i quali la corsia di emergenza era chiusa. Per circa 4,5 km abbiamo viaggiato con solo due corsie aperte invece che tre. La Firenze-Mare ci ha permesso di arrivare al raccordo con la A12 Viareggio-Genova. In poco più di 80 km di autostrada ci siamo imbattuti in 4 cantieri.

L’ultima parte del viaggio è stata quella che ci ha messo più in difficoltà. Il terzo giorno siamo partiti da La Spezia con destinazione Milano e abbiamo attraversato due autostrade: la A12 Viareggio-Genova verso nord e la A7 Genova-Milano. Undici i cantieri trovati lungo la prima tratta per un totale di circa 16 km. Qui si viaggia con un’unica corsia con salti di carreggiata per lunghi tratti anche all’interno delle gallerie e viadotti. La velocità massima a cui abbiamo viaggiato è stata di 60 km orari. L’ultimo tragitto, quello sulla la A7 da Genova a Milano, è stato il peggiore. Su 120 km circa 39 erano interessati da 19 cantieri (il 32% del totale).

L’estate che ci aspetta

Le condizioni per un viaggio piacevole c’erano tutte: siamo partiti ad aprile, in giorni infrasettimali, con traffico limitato. Eppure, il nostro percorso si è rivelato tutt’altro che semplice, con un cantiere ogni 12 km, continui rallentamenti e gran parte del tragitto senza corsia di emergenza. Molto probabilmente questa estate le autostrade faranno parlare delle loro condizioni per i disagi che imporranno agli automobilisti. Resta una domanda: è giusto pagare pedaggi molto elevati e ritrovarsi a viaggiare così?